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Se ti è già capitato di avere a che fare con la coltelleria giapponese, saprai che si tratta di prodotti dotati di lame precise, sottili e altamente taglienti. È la tradizione giapponese a volere tutto questo e a richiedere una particolare precisione di taglio. Proprio per queste ragioni, la maggioranza di queste lame ha anche una forma particolare: la loro parte superiore risulta sapientemente smussata. Questo consente di posare la mano sulla lama durante l’utilizzo, riuscendo così a fare più pressione. Il risultato? Un taglio ancor più netto e preciso! Cos’altro dovresti sapere sulla coltelleria giapponese?
Tanti tipi di coltelli perfetti per ogni esigenza
La coltelleria giapponese vanta l’uso di lame in acciaio con un’elevata percentuale di carbonio, supportate da manici che garantiscono un’impugnatura comoda e funzionale. Queste sono le caratteristiche di base, ma ogni utensile ha chiaramente le sue peculiarità. Esistono infatti vari tipi di coltelli giapponesi, che possono avere manici realizzati in legno oppure in osso. Quest’ultimo è un materiale usato per le realizzazioni artigianali più tradizionali e risulta tuttora molto apprezzato.
Tra i differenti modelli, possiamo identificare in particolare quattro tipologie di coltelli professionali: Santoku, Deba, Yanagiba e Usuba. Il primo viene definito il “coltello dalle tre virtù”, proprio perché è perfetto per tagliare verdure, carne e pesce. I coltelli Santoku non rientrano nella tradizione, ma fanno parte della coltelleria giapponese più utilizzata in tutto il mondo, in quanto si rivelano pratici, versatili e funzionali. I coltelli Deba, o Deba Bocho, vantano una sagoma che ricorda la mannaia, e risultano anch’essi molto efficienti.
Gli Yanagiba hanno una lama che consente di eseguire tagli netti e precisi. Vengono usati in particolare per il taglio dei roll sushi e degli hosomaki, proprio perché durante il taglio il riso non rimane attaccato al coltello. Gli Usuba sono l’ideale per chi lavora con ingredienti che tendono a deteriorarsi velocemente. Il loro taglio netto e preciso permette infatti di rallentarne il processo di deterioramento.
Come nasce la coltelleria giapponese?
Chiaramente, tutti questi ottimali utensili hanno una storia e una specifica origine. La maggior parte della coltelleria giapponese, in particolare quella più qualitativa, proviene direttamente da Sakai (Osaka), dove si cominciarono a produrre coltelli nel XVI secolo. Inizialmente, nacquero i primi utensili destinati al taglio del tabacco importato dai portoghesi. Successivamente, la produzione venne ampliata, anche su richiesta dello Shogunato Tokugawa, ovvero l’ultimo governo feudale del Giappone che iniziò nel 1603 e finì nel 1868.
Questo governo conferì alla produzione un particolare marchio di approvazione, che naturalmente fece una notevole e positiva differenza in termini di reputazione. Verso la fine del 1600 si cominciarono a produrre i primi Deba, e in poco tempo si passò al resto dei modelli, proponendo così un’ampia produzione di coltelli da cucina e di altri prodotti correlati.
L’industria di Sakai che si occupa della realizzazione di coltelleria giapponese è ancora oggi una delle più importanti del settore. Attualmente, vengono prodotti coltelli di vario genere e sono disponibili persino quelli dotati di lame per mancini.
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